Ecomuseo Terra del Castelmagno

Ecomuseo Terra del Castelmagno

L’Associazione La Cevitou, attiva in Valle Grana dal 1994, presenta il progetto di realizzazione dell’ecomuseo alla Regione Piemonte nel 2001, istituito ufficialmente nel marzo del 2007 come Ecomuseo Terra del Castelmagno, di cui ne rimane l’ente gestore.
La proposta ecomuseale comprende i Comuni di Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno, accomunati dall’omogeneità del territorio, della lingua e della cultura occitana, da stili e abitudini di vita e come zona di produzione e stagionatura del formaggio Castelmagno DOP. Il progetto ecomuseale propone attività e iniziative legate a tutte quelle componenti che caratterizzano la Valle: da qui il recupero degli antichi percorsi di collegamento, la tutela, la divulgazione e la valorizzazione dei prodotti rappresentativi del territorio.

Il museo Terra del Castelmagno a San Pietro Monterosso propone un viaggio nella Valle Grana raccontando il luogo d’origine del Re dei formaggi: il Castelmagno. Lo spazio espositivo, al piano seminterrato, affronta tematiche legate alla tradizione attraverso un allestimento innovativo e tecnologico capace di immergere il visitatore in atmosfere che richiamano le antiche veglie serali, con rimandi ai temi della festa, del lavoro, l’emigrazione, ai sistemi terapeutici tradizionali, alle masche, alla scuola.

Dal 2003 i Babaciu, fantocci in fieno a dimensione naturale, iniziano a popolare San Pietro Monterosso trasformandolo gradualmente nel Paìs senso tèmp: uno spaccato di vita congelato dallo scorrere del tempo, rappresentativo di un ambiente montano e modi di vita di circa 70 anni fa. Dieci sono le tappe per scoprire e indagare sulla storia del territorio con il “Bastone di Gino”: lo strumento multimediale a disposizione del visitatore per ascoltare in sei lingue (italiano, occitano, piemontese, francese, inglese e tedesco) le persone che popolavano la borgata un tempo. Ogni Babaciu ha una voce, un nome, un mestiere, una storia, un messaggio da trasmettere che ci aiuta a comprendere la civiltà alpina che fu e che sarà.

Fanno inoltre parte dell’ecomuseo: la ricostruzione ambientale Una casa per Narbona, il percorso de La Curnis, i percorsi ciclo-didattici per famiglie e scuole Ape, Pera, Seta e Territorio, il mulino-segheria e il laboratorio didattico presso il caseificio cooperativo di Pradleves, la birreria Na bela Grana, la biblioteca, lo spazio Beico – Finestra sulla Valle nel Filatoio di Caraglio.