Storia e Territorio

museo-affresco-camino0010_riotti_ecomuseo-malescoLe vicende storiche di Malesco

Le vicende storiche di Malesco si allineano a quelle della Valle Vigezzo e dell’Ossola stessa.

Si passa, infatti, dalla prima ipotesi di presenza umana, dopo che i ghiacciai ebbero lasciato libero il vasto pianoro, sino alla documentata dominazione romana dell’Ossola di cui anche la valle faceva parte.

Fu poi la volta dei barbari, che sovvertirono le istituzioni romane, dei Longobardi, quindi dei Franchi, che divisero le zone di confine in Marche inglobando la zona nella Marca d’Ivrea.

Le vicende in epoca feudale

In epoca feudale, l’Ossola era sotto il dominio dei Vescovi di Novara, che concessero ai Vigezzini di nominarsi propri Consoli afferenti al Castellano della corte domese di Mattarella.
Attriti interni tra fazioni di guelfi e ghibellini e le minacce dei vallesani spinsero gli Ossolani a chiedere protezione ai Visconti signori di Milano.
Le periodiche invasioni svizzere fecero optare per i Savoia, che pareva offrissero maggior sicurezza, ma presto si tornò ai Visconti. Succedettero ai Visconti gli Sforza, che concessero la valle in feudo ai Borromeo.
Al loro arrivo, gli Spagnoli confermarono le precedenti immunità Lombarde, ma imposero in piu’ alla valle dei gravosi balzelli. Malesco passo’ quindi dal domionio spagnolo sotto quello austriaco, che istituì localmente il consiglio provinciale dell’Ossola e solo dal 1743 si passò sotto Casa Savoia.

Le vicende in epoca Napoleonica

Con la rivoluzione francese e Napoleone, si ebbe l’annessione alla Repubblica Cisalpina seguita dal Regno d’Italia.

Nel 1818 ci fu un ritorno ai Savoia, che istituirono la nuova Provincia dell’Ossola coi mandamenti di Domodossola, S. Maria Maggiore, Bannio e Crodo.
Quindi l’Unità d’Italia: il Mandamento vigezzino comprendeva sedici comuni, ridotti a cinque nel periodo fascista e tornati ai 7 attuali negli anni ’50 del secolo appena passato.

Il rapporto tra le vicende storiche e le tradizioni

Malesco ha comunque mantenuto uno stretto legame con la propria storia e le proprie tradizioni diventate col passare del tempo e l’affievolirsi dei diffusi campanilismi, patrimonio dell’intera valle.

Singolare ed unico in zona è, ad esempio, l’idioma parlato, ancora oggi, nel capoluogo, caratterizzato dalla “e” finale di ogni sua parola (il dialetto di Malesco) .

I personaggi storicamente più importanti di Malesco (frazioni comprese) hanno legato la loro fama a successi individuali seguiti all’emigrazione degli ultimi quattro secoli ed a gesta munifiche verso la propria gente. Appartenevano alle famiglie Cavalli, Cioja, De Magistris, Mellerio, Neri , Peretti, Pollini, Salati, Sotta, Trabucchi e Zanna.

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