Ecomuseo della Segale

Ecomuseo della Segale

 

L’Ecomuseo della Segale è una rete di strutture, attività ed eventi distribuiti sul
territorio, nati dalle aspirazioni e dalle conoscenze degli abitanti della Valle Gesso e
cresciuti anno dopo anno grazie agli esperti, ai servizi e alle risorse messi a
disposizione dal Parco naturale delle Alpi Marittime.
L’idea dell’Ecomuseo è nata dal sogno di un guardiaparco: ripristinare un antico
sentiero tra il paese di Sant’Anna di Valdieri e le due borgate di Tàit Bartòla e Tàit
Bariao, dai tetti in paglia di segale. È nato così Lo Viòl di Tàit, “il sentiero dei tetti”, il
primo passo di un percorso condiviso di recupero e valorizzazione culturale che ha
trovato nella segale il suo ingrediente segreto.

La segale una cosa che si mangia?
Certo, ma non solo. La segale è un cereale resistente, capace di accontentarsi di
terreni poveri e di crescere anche in montagna. Fino alla metà del Novecento, nelle
Alpi Marittime dalla segale si ricavavano pane, paglia per la lettiera degli animali e
coperture dei tetti: era buona per la pancia, buona per la stalla e buona per le case.
Indispensabile all’alimentazione e all’edilizia, la preziosa piantina era la base di una
vera e propria “civiltà della segale”.

Cultura in movimento
Anno dopo anno, il tessuto ecomuseale si è fatto più ampio e più ricco, di strutture
e di esperienze. Dire Ecomuseo della Segale oggi vuol dire arena manifestazioni,
forno comunitario, nuovi tetti in paglia, murales, Museo della Civiltà della Segale.
Ma anche l’alimentari-osteria I Bateur, la Festa della Segale, la Festa della Lavanda,
il Carnevale Alpino dell’Orso, i laboratori di panificazione, la mappa di comunità, gli
appuntamenti serali con la musica, con la natura e con la cultura alpina sono parte
integrante dell’Ecomuseo: una storia in movimento e in continua evoluzione.