Tra i personaggi vigezzini illustri è doveroso citare Pietro De Zanna. Della sua opera non ha beneficiato soltanto la comunità d’origine, ma il mondo intero. Come molti prima e dopo di lui, emigra all’estero in cerca di fortuna. In compagnia del fratello Bartolomeo si dirige a Vienna, dove apre una fumisteria. Già nel 1839, lo stabilimento è uno dei maggiori della città. L’invenzione trova subito applicazione pratica: i reali austriaci fanno installare il calorifero presso la residenza Imperiale di Hofburg. In breve tempo, la notizia del prodigio giunge alle orecchie dei sovrani d’Italia. Così, anche il re Carlo Alberto di Savoia figura tra i committenti di De Zanna. Il vigezzino realizza l’impianto di riscaldamento presso varie residenze sabaude, tra cui la Palazzina di Caccia di Stupinigi. L’importanza della sua figura, tuttavia, non viene ben compresa nel suo paese natale. Nemmeno le cospicue donazioni a favore della comunità trovano il riconoscimento adeguato. La tradizione voleva, infatti, che ai benefattori venissero dedicate attestazioni di gratitudine. L’allora parroco di Zornasco, però, si mostra poco riconoscente con De Zanna, riservandogli il cero più piccolo e il banco in fondo alla chiesa. Questo gesto umilia a tal punto l’inventore, che non tornerà più in Valle Vigezzo. Fonti:
Nasce, infatti, a Zornasco – frazione di Malesco – nel 1779 l’inventore del calorifero ad aria compressa, progenitore di quello moderno.
LA FUMISTERIA
De Zanna è esperto nella produzione macchine per il riscaldamento. Studi, ricerche e tanto ingegno gli permettono di sviluppare l’idea di un impianto che sfrutta l’aria calda. Nasce il primo calorifero della storia.IL SUCCESSO
Il successo del calorifero garantisce al suo inventore ricchezza e prestigio. La stampa nazionale e internazionale dell’epoca parla di lui come del Benjamin Franklin italiano.
È, inoltre, di questi anni la decisione di aggiungere la particella nobiliare “De” al proprio cognome.IL RAPPORTO CON LA PATRIA
Benito Mazzi, “Vigezzo. La valle delle grandi storie”, Grossi, Domodossola, 1998
Luciano Gennari, “Romanzo di una valle”, Editoriale Agorà, Torino, 1949
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