Ettore Romagnoli
Biografia
Ettore Romagnoli, grecista e letterato italiano, nacque a Roma, l’ 11 giugno 1871 .
Laureatosi nel 1893, durante la sua lunga carriera insegnò come docente universitario dapprima a Catania, poi anche a Roma e Milano.
Divenne celebre come saggista e critico letterario, traducendo varie opere greche.
Scrisse anche opere di critica letteraria, raccolte di poesie e novelle, e saggi d’argomento teatrale, e compose anche le musiche per alcuni suoi allestimenti di lavori teatrali greci per le stagioni del Teatro Greco di Siracusa.
“Progetti troppo ambiziosi, troppo grossi per Malesco, Eccellenza!”
Così il podestà Egidio Cattaneo si riferiva a Ettore Romagnoli, dopo che egli aveva esposto il suo volere di rappresentare le più grandi opere del teatro greco e non, a Malesco, affascinato dal paesaggio e dalle sue strutture. Ma lui, convinto della sua scelta, rispose così “Malesco sarà il centro Novarese della mondanità e della cultura”. E aveva ragione.
Infatti, aiutato dall’ente del turismo e dall’alta società, debutta “al chiuso” in un vecchio edificio scolastico adibito a teatro con “Il Cardinale di Parker”. Dopo le prime proteste a sfondo religioso per via del tema trattato, da parte dei Maleschesi, le acque si placano quando il podestà annuncia che saranno coinvolti, come attori, coristi e musicisti, anche gli autoctoni.
Sarà solo la prima di una lunga serie di rappresentazioni, all’aperto e al chiuso, passando dai grandi classici di Sofocle ed Eschilo, fino ad arrivare ad opere scritte dallo stesso Romagnoli come “Don Chisciotte”, “Le compensazioni d’amore” e “Il Labirinto”, che raccolsero consensi oltre che a Malesco, anche in tutta la regioni e d’Italia.
Nel 1939, Ettore Romagnoli muore. Ma gli abitanti del paese, che non avevano dimenticato ciò che il grecista aveva fatto per loro, gli dedicano una via e, in seguito anche il teatro all’aperto.
Per concludere, citando Gennari: “Il teatro greco di Romagnoli fu uno degli avvenimenti artistici più importanti che illustrarono la Valle Vigezzo. Tra quelle popolazioni montane, le recite gloriose passarono come una meteora e sono ormai entrate nella leggenda, lasciandosi dietro uno strascico di luce crepuscolare”.
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ORARI
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