Tra i più illustri benefattori di Malesco, troviamo senza dubbio i fratelli Trabucchi. La meta scelta dal fratello maggiore, Giacomo, è la capitale francese. La raggiunge nel 1768 e vi fonda una fumisteria. In seguito alla Rivoluzione del 1789, scoppia il conflitto tra Francia e Inghilterra. I fratelli Trabucchi, che ormai considerano la Francia la loro seconda casa, imbracciano le armi. Conclusasi la guerra, la fumisteria dei fratelli Trabucchi cresce ancora di più. I sistemi riscaldamento per i palazzi governativi e per i teatri Francais e Odéon provengono dal loro stabilimento. In seguito alla morte di Giacomo, nel 1805, Gioachino impugna le redini dell’attività. Affida a Giuseppe la gestione degli affari con l’estero, incarico che lo porta a soggiornare brevemente nella natia Malesco. Durante la permanenza, viene informato dal cognato della situazione di indigenza in cui versano molti compaesani. Decide, quindi, di istituire il primo servizio sanitario gratuito per i poveri. Fonti:Fratelli Trabucchi
La storia di Giacomo, Gioachino, Francesco e Giuseppe – come quella di molti altri vigezzini – è segnata dall’emigrazione.PARIGI
L’attività si rivela un successo e Gioacchino e Francesco raggiungono il fratello nel 1776. Sono accompagnati da diversi operai ossolani, che vengono assunti a lavorare.
Dopo la morte del padre, arriva anche Giuseppe e l’attività continua ad andare a gonfie vele.LA GUERRA
Purtroppo, Francesco muore in battaglia, mentre Giuseppe ottiene la Sciabola d’onore.GLI AFFARI
Parallelamente, si inaugura la produzione di manufatti in terracotta, anche a fini artistici.
Uno di questi, la riproduzione del monumento coragico di Lisicrate (detto anche Lanterna di Demostene o di Diogene) partecipa all’Esposizione di Parigi del 1805. Dopo essersi aggiudicata la medaglia d’argento, l’opera viene collocata a Parc Saint-Cloud per volere di Napoleone. Sfortunatamente, verrà distrutta dai bombardamenti prussiani nel 1870.LA BENEFICIENZA
L’attività filantropica continua negli anni e sopravvive anche alla morte di Gioachino, nel 1832. Nel suo testamento lascia una rendita annua per i malati poveri di Malesco e una parte della sua casa per la fondazione di un ospedale.
Giuseppe, rimasto solo, continua l’opera dei fratelli. Si prodiga anche per la città adottiva, donando 90 mila franchi per l’apertura e il sostentamento di un dormitorio per fumisti malati all’interno dell’ospedale parigino di Beaujon. Per questo gesto, Giuseppe riceve la Croce di Cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro dal Re Carlo Alberto di Savoia nel 1845.
Nello stesso anno, da Parigi, Giuseppe emana l’ordine di destinare una somma annua non solo per le cure, ma anche per l’acquisto di viveri e vestiti per i poveri di Malesco. Inoltre, battezza l’opera pia in Fondazione dei Fratelli Trabucchi nel 1846.
Muore nello stesso anno, dopo aver disposto nel testamento la divisione dei suoi beni e lo stanziamento di ingenti somme in beneficenza.
Riposa insieme ai tre fratelli nel cimitero di Montmartre, a Parigi.
Giacomo Pollini, “Notizie storiche, statuti antichi, documenti e antichità romane di Malesco”, Carlo Clausen, Torino, 1869.
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l’associazione “Agape” con Chiara Brunelli, Martina Cavalli, Chiara Di Pietro, Lisa Monzio Compagnoni, Massimiliano Pecollo, Lucrezia Salvelli, Caterina Vanni e Anna Zanoletti per il contributo
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