Casa Mellerio è posta all’imbocco di via Trabucchi, dove troviamo anche un altro importante edificio della storia Maleschese ovvero, l’Ospedale Trabucchi. Si tratta di un immobile del 1417, che vi invitiamo a visitare per osservarne la forma complessa. Le superfetazioni edilizie risalenti a epoche diverse stravolsero infatti l’impianto originale, di cui rimane ben poco. L’ultimo dei proprietari, il Conte Giacomo Mellerio, avrebbe voluto demolire l’edificio e costruirne dall’aspetto migliore e più funzionale, realizzando anche una piazza antistante con una fontana al centro. Per realizzare il progetto si sarebbe resa necessaria la demolizione delle abitazioni circostanti. I vicini, tuttavia, si opposero alla vendita dei loro terreni. Particolarmente accese furono le proteste della famiglia Barbieri, che possedeva lì un immobile. Il sogno del Conte, quindi, sfumò e la struttura della casa è rimasta invariata fino ai giorni nostri. Nel 1819 il Conte Mellerio donò tutti i suoi averi al Comune di Malesco, compresa la sua abitazione. In seguito, per oltre un secolo, divenne sede del Municipio e fu in quest’epoca che si decise di ristrutturare l’edificio, mantenendo di originale solo due capitelli di serpentino. L’immobile appartenuto a Mellerio fu quindi riattato e fu nuovamente adibito a casa privata. Si ringraziano Laura Ferrari e Laura Cavalli per le loro preziose testimonianze. Casa Mellerio si inserisce tra gli edifici notevoli che si possono ammirare addentrandosi tra le vie di Malesco. Ognuno di loro dona al paese un pezzo di storia e contribuisce a rendere unico questo splendido angolo di Valle Vigezzo. Tra gli edifici notevoli di Malesco si possono visitareCasa Mellerio
Scampata alla demolizione
Le destinazioni d’uso nel tempo
Secondo alcune testimonianze, uno dei locali al piano terra ospitò per un periodo una farmacia.
Negli anni Cinquanta, gli uffici comunali si spostarono nell’attuale sede, in via Conte Giacomo Mellerio.
Oggi, al piano terreno, si trova la nuova sede del Gruppo Alpini di Malesco, intitolata al capogruppo Italo Cavalli.
Si ringrazia l’associazione “Agape” e in particolar modo Massimiliano Pecollo.
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Casa Mellerio
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