Ettore Romagnoli

Ettore Romagnoli, grecista e letterato italiano, ha il merito di aver portato il teatro classico a Malesco.


Biografia

Romagnoli nasce a Roma l’11 giugno 1871. Laureatosi nel 1893, durante la sua lunga carriera insegna come docente universitario dapprima a Catania, poi a Roma e Milano.

Dal 1829 è accademico d’Italia e oltre a quella di Roma, gli viene conferita la cittadinanza onoraria di Atene.

Diventa celebre come saggista e critico letterario, traducendo varie opere greche.

Scrive testi di critica, raccolte di poesie e novelle, saggi d’argomento teatrale e compone le musiche per i suoi allestimenti.

Per sedici anni, dal 1911 al 1927, dirige numerose rappresentazioni classiche in diverse città italiane e nei teatri antichi di Siracusa e Pompei.

Il trasferimento in Valle Vigezzo

Negli anni Trenta del Novecento villeggia a Santa Maria Maggiore, grazie allo scrittore e commediografo Luciano Gennari. Innamoratosi della Valle, decide di acquistare una villa a Malesco. 

Qui ha inizio la fortunata esperienza teatrale. Romagnoli allestisce opere classiche, all’aperto e al chiuso, passando dai grandi classici di Sofocle ed Eschilo, fino ad arrivare a pièce scritte da lui stesso. Tra queste, troviamo il “Don Chisciotte”, “Le compensazioni d’amore” e “Il Labirinto”.

Scena del don chisciotte di Ettore Romagnoli

Protagonisti delle rappresentazioni sono attori illustri, ma anche la popolazione di Malesco e, in platea, siedono personaggi di spicco che frequentano l’Ossola in questo periodo d’oro.

Il teatro voluto da Romagnoli sorgeva sulle ceneri di un ex edificio scolastico in stile neoclassico, ampliato in seguito al suo suggerimento. La struttura era in grado di ospitare 400 persone sedute e comprendeva anche vari camerini per gli attori.

Viene allestito persino un teatro all’aperto, con l’arena posta al centro di un vasto pianoro. Da qui, si poteva ammirare uno spettacolo mozzafiato: la scenografia composta dal Monte Gridone e dalle coste del Grup e del Faedo.

“Progetti troppo ambiziosi, troppo grossi per Malesco, Eccellenza!”

Così il podestà Egidio Cattaneo si riferisce a Ettore Romagnoli, dopo che egli manifesta il proprio volere di rappresentare le più grandi opere del teatro greco e non, a Malesco. Lo studioso è affascinato dal paesaggio e dalle strutture del paese ed è convinto che questo “sarà il centro Novarese della mondanità e della cultura”. E ha ragione.

Aiutato dall’ente del turismo e dall’alta società, Romagnoli debutta nel teatro chiuso con “Il Cardinale di Parker”. Dopo le prime proteste da parte dei maleschesi per via del tema trattato, quello religioso, le acque si placano quando il podestà annuncia il coinvolgimento dei locali. Da quel momento in avanti, anche i maleschesi saranno attori, coristi e musicisti.

Sarà solo la prima di una lunga serie di rappresentazioni, all’aperto e al chiuso, che raccoglieranno consensi oltre i confini della Valle, fino ad arrivare a tutta la Regione e, poi, a tutta Italia.

Il 1° maggio 1939 Ettore Romagnoli muore a Roma, dove erano tornato qualche anno prima.

Gli abitanti di Malesco, tuttavia, non dimenticano ciò che il grecista aveva fatto per loro e gli dedicano una via e, in seguito, il teatro all’aperto.

L’eccezionalità del periodo in cui lo studioso condusse la sua attività in Valle è ben evidente nelle parole del Gennari, citate di seguito.

“Il teatro greco di Romagnoli fu uno degli avvenimenti artistici più importanti che illustrarono la Valle Vigezzo. Tra quelle popolazioni montane, le recite gloriose passarono come una meteora e sono ormai entrate nella leggenda, lasciandosi dietro uno strascico di luce crepuscolare”.

ettore romagnoli

La commemorazione

A poco più di 80 anni dalla morte, un’intensa attività di ricerca e tre iniziative celebrano questo illustre personaggio.

La prima è la stampa di un opuscolo, pubblicato la prima volta nel 2001 dal Comune di Malesco, in occasione del 130° anniversario della sua nascita. Il testo, riveduto e ampliato dallo scrittore Benito Mazzi, diventerà il quarto numero della collana “Quaderni dell’Ecomuseo”. Inoltre, servirà da motivo centrale per un secondo evento in onore del Romagnoli, ovvero la rappresentazione teatrale da parte dell’eccellente compagnia di Malesco, diretta da Anna Avossa. 

La terza iniziativa è la mostra in sua memoria all’interno del Museo del Parco Nazionale Val Grande, allestita nel corso dell’estate 2019 e realizzata in collaborazione con l’Ecomuseo Regionale Ed Leuzerie e di Scherpelit.

 

Fonti:
“Dizionario Biografico degli Italiani” a cura di Giorgio Piras, Volume 88 (2017), in Enciclopedia Treccani.
Benito Mazzi , “Le stagioni del teatro classico a Malesco”, Il Rosso e il Blu, Santa Maria Maggiore, 2019.
Si ringraziano Anna Avossa, Cristina Bergamaschi, Paola Brunelli, Gim Bonzani, Martina Cavalli, Laura Minacci ed Elena Poletti per il lavoro di ricerca.
Si ringrazia l’associazione “Agape” con Chiara Brunelli, Martina Cavalli, Chiara Di Pietro, Lisa Monzio Compagnoni, Massimiliano Pecollo, Lucrezia Salvelli, Caterina Vanni e Anna Zanoletti per il contributo.
Riscrittura per l’ottimizzazione del contenuto testuale a cura di Chiara Selva.

 

“Facciamo Rivivere il Paese”
Scoprire o ritrovare usi e costumi del passato attraverso un viaggio reale e virtuale che appaga la vista e arricchisce l’intelletto.

Progetto ideato e realizzato dall’Accademia dei Runditt di Malesco, liberamente tratto dalla “Storia di Malesco” di Giacomo Pollini 1896 e da testimonianze scritte ed orali di Maleschesi.

scopri di più

Progetto realizzato con il contributo di:

in collaborazione con:

Illustrazioni di Lorenzo Cancelli

Desideri ulteriori informazioni?
Scrivici