Personaggi di un tempo – Zènt d’ine vòte

La vita di paese era semplice con poche distrazioni ed esigenze, le porte delle case erano sempre aperte a tutti, i bambini “ gugnitt “ crescevano per strada e alcune persone più di altre avevano storie da raccontare o modi di fare che stimolavano la fantasia dei più giovani.

Tutti avevano un soprannome, legato al loro comportamento o a qualche storia “ristòttule” che si narrava sul loro conto.

Le famiglie erano numerose e c’era l’usanza di rinnovare il nome dai nonni ai nipoti, quindi capitava spesso che ci fossero più persone con lo stesso nome, quindi per distinguere la famiglia di appartenenza e l’individuo venivano dati dei soprannomi, nello specifico ad esempio, il capostipite della famiglia Cerutti, tale Cerutti Vittorio era chiamato “Campa”, i figli, solo i maschi, ” i Chempit”, in questo modo si distingueva la discendenza e la parentela, altro ramo dei Cerutti era chiamato “i Patega”.

Possiamo ricordare alcune famiglie:

Besana  “Devid”          Besana “Schizze”        Besana “Gilditt”        Besana ” Picinille”        Besana “Patali”       Besana “Ferd”,        Barazzetti “Carlantoni”       Barazzetti ( solo le femmine) “Cùu”,   Regina “Michei”,  Sotta ” Petirie”,   Cerutti “Campa”   Cerutti ” Patega”,  Bertina “briseghètt”,      Cavalli “Baldi”,   Polini “Ramasse”.

I soprannomi venivano dati in modi diversi, difficile risalire alla motivazione, ne resta qualche testimonianza ad esempio nel soprannone dei Bertina ” briseghètt”, poiché essendo 7 fratelli non sposati si dice si divertissero a fare dispetti ai gatti,  i Cavalli “Baldi” perchè il capostipite Baldi aveva combattuto con Garibaldi.

“Facciamo Rivivere il Paese”
Scoprire o ritrovare usi e costumi del passato attraverso un viaggio reale e virtuale che appaga la vista e arricchisce l’intelletto.

Progetto ideato e realizzato dall’Accademia dei Runditt di Malesco, liberamente tratto dalla “Storia di Malesco” di Giacomo Pollini 1896 e da testimonianze scritte ed orali di Maleschesi.

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Progetto realizzato con il contributo di:

in collaborazione con:

Illustrazioni di Lorenzo Cancelli

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