La scuola di un tempo – La scòle vègge

La prima scuola maschile a Malesco fu aperta nel 1819 grazie alla donazione al Comune di tutti i beni posseduti in Malesco dalla sua famiglia, del facoltoso Conte Giacomo Mellerio originario di Malesco, che mise il vincolo di istituire una scuola per i ragazzi del paese.

Nel 1829 aprì poi una seconda scuola a seguito di un lascito del curato Pietro Minazzoli, la sede delle due scuole fu stabilita nella casa Mellerio, poi sede del Comune ed attualmente sede dell’Associazione Alpini.

Grazie a queste due scuole elementari si poté organizzare istruzione ed educazione maschile su basi più larghe ed avere, oltre alle materie classiche, l’insegnamento del disegno lineare e della lingua francese (indispensabile vista l’emigrazione specialmente in Francia).

Inoltre il Comune stipendiò un maestro per poter fare la scuola serale, che però fu chiusa negli anni seguenti per mancanza di frequentatori.

Le scuole furono poi spostate nella casa Cioja, ora sede dell’Ecomuseo. Le scuole femminili invece furono aperte nel 1829 dei rappresentanti dell’asilo dell’Ospedale Trabucchi, prima gestite da maestre della Valle poi date in gestione alle suore Rosminiane.

L’ Asilo fu invece aperto nel 1853 sempre dagli eredi Trabucchi, al piano terra dell’Ospedale Trabucchi, il primo in Ossola e tra i primi nello Stato Sabaudo. Anch’esso fu affidato alla gestione delle suore Rosminiane e sino al 2000 le suore hanno continuato a gestire l’Asilo .

I bambini erano ammessi all’asilo dai 3 ai 7 anni, veniva servita minestra a pranzo in piccole ciotole di legno e un pezzo di pane di segale “pan scaiò” per merenda; unico peso che avevano le famiglie di bambini che frequentavano l’asilo era quello di portare, a inizio anno scolastico, tre carichi di legna grossa e uno di piccola che corrispondeva circa ad 1 q. in modo da poter scaldare i locali, se non era sufficiente per quello che mancava provvedeva l’asilo, solo i figli di famiglie agiate pagavano una piccola indennità.

Nel 1868 si aprì anche una scuola serale di pittura, ma già dal 1793 il pittore Francesco Maria Sotta aveva aperto presso la sua abitazione una scuola di figura e pittura.

“Facciamo Rivivere il Paese”
Scoprire o ritrovare usi e costumi del passato attraverso un viaggio reale e virtuale che appaga la vista e arricchisce l’intelletto.

Progetto ideato e realizzato dall’Accademia dei Runditt di Malesco, liberamente tratto dalla “Storia di Malesco” di Giacomo Pollini 1896 e da testimonianze scritte ed orali di Maleschesi.

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Illustrazioni di Lorenzo Cancelli

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