Le fisiche Durante le sere, accanto al camino, mentre le donne filavano e gli uomini intrecciavano gerli “zuèri” le storie che si raccontavano con più fervore erano quelle di stregoneria, “le fisiche” . La magia narrata era rivolta a spaventare o stupire chi ne era oggetto lasciando un alone di mistero intorno alla presunta strega. Innumerevoli erano le storie di allucinazioni attribuite alle streghe o di altre cose incredibili, chi narrava che davanti alla casa della strega non riusciva a passare perché una forza oscura lo impediva e per fare un tragitto doveva fare un percorso molto più lungo, oppure stregoni che assumevano l’aspetto di animali o facevano apparire fuochi… Si raccontava anche di creature del diavolo come la “vaine”, bambino in fasce che rotolava per le strade dopo l’ultimo rintocco delle campane per l’Ave Maria, e se ti passava tra le gambe divenivi tu stesso la “vaine”, liberando il malcapitato che ti aveva preceduto, oppure animali mitologici come il “ bezzelesch” serpente con cresta e zampe che poteva impietrire con lo sguardo . Questi racconti “ristottul” tenevano tutti col fiato sospeso, grandi e bambini “gugnitt” , leggende dal sapore antico ormai cancellate dalla frenesia dei tempi moderni. “Facciamo Rivivere il Paese” in collaborazione con: Desideri ulteriori informazioni?
Scoprire o ritrovare usi e costumi del passato attraverso un viaggio reale e virtuale che appaga la vista e arricchisce l’intelletto.
scopri di più
Progetto realizzato con il contributo di:
Scrivici