Donna con gerlo grande – Fèmne cun ul rasuŋ

Il gerlo veniva portato sulle spalle per il trasporto di materiali di vario genere, ad esempio letame, foglie, fieno e pezzi di legna.

Oltre all’uso quotidiano, si utilizzava per trasportare oggetti di casa all’alpeggio, e addirittura quando le donne salivano all’alpe appoggiavano dentro il gerlo stesso le culle con i neonati.

I gerli venivano costruiti manualmente dagli uomini durante le lunghe sere invernali, con listelli di legni di nocciolo “lencìstre” appositamente preparati e venivano ultimati con bretelle di corda di canapa “bazalùi”.

Ci sono diversi tipi di gerlo:

rasùŋ – molto grande a trama larga per fieno, erba e foglie

zuèrie – più piccolo a trama fitta per legna, letame  (in questo caso sulle spalle veniva appoggiato un trapuntino “padàgn” lungo tutta la schiena per non sporcarsi)

zuèrie bianche – fatto con legni senza corteccia (da qui il colore bianco) per portare i panni al lavatoio

càule – non è paragonabile ad un gerlo per la sua forma, costruita con legni di faggio ed utilizzata per trasportare dal bosco rami e legna lunga

“Facciamo Rivivere il Paese”
Scoprire o ritrovare usi e costumi del passato attraverso un viaggio reale e virtuale che appaga la vista e arricchisce l’intelletto.

Progetto ideato e realizzato dall’Accademia dei Runditt di Malesco, liberamente tratto dalla “Storia di Malesco” di Giacomo Pollini 1896 e da testimonianze scritte ed orali di Maleschesi.

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Progetto realizzato con il contributo di:

in collaborazione con:

Illustrazioni di Lorenzo Cancelli

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