Ascolta il boscaiolo che spacca la legna testimonianza orale in dialetto maleschese Gli uomini del paese nel periodo estivo, da aprile a ottobre si dedicavano ai lavori più pesanti, molti facevano i boscaioli ” bùrat”. Si usavano diversi attrezzi, una grossa sega “truncùŋ” per tagliare gli alberi, una sorta di leva ricurva “sepìŋ” per alzare i tronchi, un’ascia “piulèt”assieme al falcetto “fàuz” per tagliare i rami e un anello con cuneo “butùŋ” per tirare i tronchi, ma la forza manuale era la caratteristica predominante. Era un lavoro riservato a uomini e ragazzi già grandi, l’unica mansione che avevano bambini era la consegna del pranzo quando il legname da tagliare era a pochi chilometri dal paese. Le donne invece aiutavano a trasportare gli attrezzi e le corde. Si tagliavano piante di larice ” larès”e abete “tèje” , spesso lontano dalla della strada e portarle a destinazione richiedeva tanto sforzo e ingegno, si usavano corde e in tempi più recenti teleferiche con motore a scoppio “cèf cèf” in gergo; quando il trasporto era particolarmente difficoltoso si costruiva una “ciuende ” quattro tronchi spelati picchettati al terreno in orizzontale sui quali far scorrere a loro volta altri tronchi spelati, da bagnare con acqua per farli scorrere meglio. Le piante di betulla “bèule”, faggio “fèiz”, maggiociondolo “eielìŋ” venivano tagliate solo per alimentare il fuoco. “Facciamo Rivivere il Paese” in collaborazione con: Desideri ulteriori informazioni?
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