Ascolta la testimonianza orale La vita di paese era semplice con poche distrazioni ed esigenze, le porte delle case erano sempre aperte a tutti, i bambini “ gugnitt “ crescevano per strada e alcune persone più di altre avevano storie da raccontare o modi di fare che stimolavano la fantasia dei più giovani. Tutti avevano un soprannome, legato al loro comportamento o a qualche storia “ristòttule” che si narrava sul loro conto. Le famiglie erano numerose e c’era l’usanza di rinnovare il nome dai nonni ai nipoti, quindi capitava spesso che ci fossero più persone con lo stesso nome, quindi per distinguere la famiglia di appartenenza e l’individuo venivano dati dei soprannomi, nello specifico ad esempio, il capostipite della famiglia Cerutti, tale Cerutti Vittorio era chiamato “Campa”, i figli, solo i maschi, ” i Chempit”, in questo modo si distingueva la discendenza e la parentela, altro ramo dei Cerutti era chiamato “i Patega”. Possiamo ricordare alcune famiglie: Besana “Devid” Besana “Schizze” Besana “Gilditt” Besana ” Picinille” Besana “Patali” Besana “Ferd”, Barazzetti “Carlantoni” Barazzetti ( solo le femmine) “Cùu”, Regina “Michei”, Sotta ” Petirie”, Cerutti “Campa” Cerutti ” Patega”, Bertina “briseghètt”, Cavalli “Baldi”, Polini “Ramasse”. I soprannomi venivano dati in modi diversi, difficile risalire alla motivazione, ne resta qualche testimonianza ad esempio nel soprannone dei Bertina ” briseghètt”, poiché essendo 7 fratelli non sposati si dice si divertissero a fare dispetti ai gatti, i Cavalli “Baldi” perchè il capostipite Baldi aveva combattuto con Garibaldi. “Facciamo Rivivere il Paese” in collaborazione con: Desideri ulteriori informazioni?
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